Ludopedagogia
LE ORIGINI
La Ludopedgagogia è un metodo che nasce in Uruguay ai tempi della dittatura civico militare e che scopre nel Gioco un eccezionale veicolo di promozione della partecipazione e della definizione politica in opposizione alla disumanizzazione e al terrore del regime militare. In Uruguay, da oltre trent’anni, a partire dalla nascita del Centro di Ricerca e sperimentazione sul Gioco "La Mancha", crea spazi collettivi di sperimentazione dove incontrarsi con la realtà che si intende trasformare per sperimentare diverse forme di essere, stare e di fare.
Chiunque di noi che sa di navigazione conosce l’importanza del termine andare alla deriva ed è consapevole dell’assurdità che rappresenta fissare la rotta su due piedi poiché andando alla deriva in stato di allerta, vedendo come vanno i venti e le onde si gusta e si scopre. Ho sempre ritenuto che l’avventura non si trova in un transatlantico ma in una barca a vela. Solo in essa è possibile viaggiare alla deriva in stato di allerta senza che ciò significhi lasciarsi portare dalla corrente. Questo è un atto creativo.
“L'atto creativo” di Manfred Max-Neef
IL METODO: UN'UTOPIA?
La Ludopedagogia è una proposta metodologica in costruzione permanente e collettiva a cui contribuisce - in Italia - l’Associazione Liscìa che la diffonde e promuove.
È una proposta pedagogica perché, attraverso il Gioco, facilita processi di apprendimento e conoscenza della realtà e permette, a partire da essi, di promuovere la trasgressione creando la scintilla della trasformazione.
È una strategia metodologica di intervento sociale con una intenzionalità ed incidenza politica perché si propone di promuovere il cambiamento incidendo sulle condizioni soggettive ed oggettive di vita.
Attraverso la Ludopedagogia, il Gioco prova a diventare azione poetica e politica di conoscenza e crea le condizioni per rendere possibile ciò che si impone come non possibile.
Giocare per conoscere, conoscere per trasformare.
In questo senso la Ludopedagogia è essa stessa un’utopia perché non fornisce risposte preconfezionate ma cerca domande, non offre soluzioni ma segnali stradali, ci solletica a cambiare, a ricercare appassionatamente, a notare l’assurdità delle nostre convinzioni e riderne.
A CHE GIOCO GIOCHIAMO?
Secondo la definizione elaborata dalla Mancha nel 1984 alla vigilia della Prima Biennale di Gioco tenutasi in Uruguay:
Il Gioco è una attività liberamente scelta che conferisce il permesso di trasgredire regole e norme di vita interne ed esterne.
Esso riesce a soddisfare in maniera sinergica tutte le necessità umane fondamentali, in una dimensione individuale e collettiva con risultati sul piano sociale, culturale e politico.
La Mancha
Il Gioco che promuoviamo è rivolto principalmente alle persone adulte.
È una pratica di libertà che esercita alla scelta, accende la scintilla della trasgressione, semina il cambiamento.
Giocare è uno stato alterato di coscienza. È uno raggio di luce, un'ombra che intriga, un calendario invecchiato i cui giorni coincidono esattamente con i giorni della mia vita.
Giocare è tornare a guardarmi, una volta in più, ripetutamente. E chissà trovarmi e in me trovare qualcun altro dentro di me.
Gioco alla ricerca della identità perduta.
Definizione de La Mancha.